Pasta e riso: ora è obbligatorio indicarne l’origine!

Pasta e riso: ora è obbligatorio indicarne l’origine!

Lo scorso 20 aprile una nuova normativa italiana aveva reso obbligatorio indicare in etichetta l’origine dei prodotti lattiero caseari. Ora è arrivato il momento di pasta e riso. Calenda e Martina, Ministri delle Politiche agricole e dello Sviluppo Economico, hanno infatti recentemente firmato due decreti interministeriali per introdurre l’obbligo in via sperimentale, per un periodo di due anni.

Si tratta di due decreti distinti in quanto le normative sono diverse per l’uno e per l’altro alimento. In particolare per la pasta, si dovrà indicare in etichetta il Paese in cui il grano è stato coltivato e quello in cui è stato macinato. Inoltre, qualora le due fasi fossero avvenute nel territorio di più Paesi, bisognerà utilizzare la seguente dicitura: Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE & NON UE. Infine, nel caso in cui il grano duro fosse stato coltivato per almeno il 50% in un territorio unico “X” la dicitura da adottare sarebbe: Paese “X” e altri paesi (UE e/non UE).
Per quanto riguarda il riso sarà invece obbligatorio indicare Paese di coltivazione, Paese di lavorazione e Paese di confezionamento, con le stesse regole della pasta nel caso di luoghi diversi.
Tutte le indicazioni appena descritte dovranno, ovviamente, essere visibili, chiaramente leggibili ed indelebili.

Si può dire dunque che quelle che abbiamo elencato saranno le principali “regole del gioco”. Ma quali sono state invece le motivazioni alla base della decisione?

Innanzitutto bisogna sottolineare come questo cambiamento fosse da tempo desiderato. Talmente desiderato che, come ha detto Maurizio Martina, l’Italia non ha più potuto aspettare l’Unione Europea. Anzi, muovendosi in anticipo rispetto a Bruxelles, il Paese ha voluto dare un segnale al resto del continente.

Gli obiettivi della normativa sono diversi e di varia natura. Uno dei più importanti è senza dubbio quello di voler soddisfare un bisogno espresso da oltre l’85% degli italiani: la trasparenza riguardo l’origine dei prodotti alimentari. E, così; come quest’ultima percentuale rispecchia il nuovo trend del consumatore moderno, attento e super-informato, allo stesso tempo la firma dei decreti si traduce nella volontà di stare al passo coi tempi, andando incontro a queste nuove esigenze.

Parallelamente c’è poi l’obiettivo di tutelare i produttori alimentari e i rapporti di due filiere importantissime per il Made in Italy rendendo i prodotti della penisola sempre più competitivi sui mercati globali.

Infine, come di fronte a qualsiasi tema, c’è chi la pensa in un modo e chi in un altro (forse altrimenti i temi non sarebbero così; interessanti!). In questo particolare caso, mentre c’è chi vede nel decreto una svolta decisiva, c’è anche invece chi vuole sottolineare il fatto che “prodotto italiano” non per forza è sempre sinonimo di prodotto di alta qualità! Beh, sarà vera la prima ipotesi e, magari, anche la seconda… ma la trasparenza, quando si parla di alimentazione, può essere determinante! Dunque, anche se l’indicazione geografica non potrà mai dare la certezza assoluta della buona qualità, sapere da dove viene un prodotto potrà essere almeno un buon indizio!

Proprio per questo, anche noi di Tradex vogliamo seguire al meglio questo trend dettato dai nuovi bisogni percepiti dai consumatori, offrendo ai produttori una gamma di stampanti per etichette ricca di soluzioni!

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