Packaging ecosostenibile e bioplastiche
Oggigiorno, sempre più consumatori pretendono tipologie di packaging che rispondano al meglio alle loro esigenze; che preservino ad esempio il cibo durante il trasporto, lo mantengano fresco e che nel contempo possano essere smaltite e siano ecosostenibili.
Dal punto di vista commerciale inoltre, gli esperti del settore sostengono che il packaging ecosostenibile contribuisca ad affermare l’identità del marchio del prodotto commercializzato.
Nove consumatori su dieci ritengono sia importante disporre di confenzioni che conservino il cibo più fresco e più a lungo, questo anche per evitare spreco di generi alimentari, argomento sempre più di interesse comune.
Un consorzio di organizzazioni europee, fininziato in parte dall’UE, ha realizzato un nuovo prodotto per l’imballaggio alimentare che promette di estendere significativamente la durata di pasta fresca e formaggi. Questo materiale è costituito dalla sovrapposizione di due differenti bioplastiche: PLA e PHOV.
L’acido polilattico (PLA) è la bioplastica più comune a livello industriale e viene prodotta a partire da destrosio di origine biologica. Questo materiale viene utilizzato accoppiato all’alcool polivinilico (PHOV) che garantisce impermeabilità ai gas ed è solubile in acqua, motivo per cui scompare durante il lavaggio, lasciando isolato lo strato di PLA, permettendone un completo riciclo. Sono completamente biodegradabili anche gli adesivi che uniscono i diversi materiali.
Questo prodotto viene già utilizzato da alcuni partner di progetto, attivi nell’industria alimentare, per l’imballaggio di pasta, latticini e cheescake.