Etichettatura UFI: facciamo chiarezza!

In base alla nuova normativa UFI, entro il 2025 le aziende produttrici di miscele pericolose dovranno riportare un codice UFI a sedici cifre sulle etichette dei loro prodotti. In questo articolo scopriremo come i sistemi di marcatura ed etichettatura offerti da Tradex possono aiutare a semplificare il processo di inserimento del codice UFI sui prodotti, garantendo al contempo la massima sicurezza e conformità normativa.

Cos’è il codice UFI?

L’UFI, acronimo di Identificatore Unico di Formula, rappresenta un codice obbligatorio da riportare sull’etichetta dei prodotti che includono una miscela pericolosa. Il codice UFI, insieme anche ad altre informazioni, sarà principalmente impiegato dai centri antiveleni in caso di chiamate di emergenza: ad esempio, l’UFI potrà essere letto direttamente dall’etichetta del prodotto all’operatore del centro antiveleni, insieme al suo nome commerciale, per identificare con precisione il prodotto coinvolto in un incidente.

Com’è composto?

L’acronimo “UFI” (uniforme in tutte le lingue e alfabeti dell’UE e da non tradurre) deve essere riportato in maiuscolo e seguito da due punti, e consiste in un codice alfanumerico di 16 caratteri. Tale codice è suddiviso in quattro blocchi, ciascuno separato da un trattino, ad esempio: UFI: N1QV-R02N-J00M-WQD5

Dove dovrà figurare?

Il codice UFI dovrà essere stampato o apposto:

• Sull’etichetta del prodotto;
• Sull’imballaggio del prodotto;
• O, in alternativa, se la miscela non ha un imballaggio, dovrà essere indicato nella sezione 1.1 della scheda dati di sicurezza.

Diamo un’occhiata alle scadenze

Le scadenze entro cui sarà necessario rispettare le conformità della normativa UFI sono:

• 1 gennaio 2020 per i prodotti vendibili ai consumatori
• 1 gennaio 2021 per i prodotti vendibili ai professionisti
• 1 gennaio 2025 per i prodotti vendibili su scala industriale

Quali strumenti utilizzare?

Per la codifica e la marcatura del codice UFI sui prodotti si possono utilizzare differenti tecnologie, tra cui il trasferimento termico, la marcatura Inkjet e la marcatura laser.

La scelta del prodotto più adatto varierà a seconda di vari fattori: il tipo di superfice, il tipo di prodotto, la velocità della linea di produzione, le condizioni ambientali, ecc.

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Stampanti a trasferimento termico e colori: le stampanti a trasferimento termico o a colori possono essere utilizzate soprattutto per adempiere alle normative del settore chimico, GHS e BS 5609. In particolare modo, la stampante XC Q con la modalità automatica di risparmio nastro sulla testina di stampa, e la possibilità di stampare etichette a due colori, soddisfa i requisiti del sistema di classificazione ed etichettatura del settore

Tra le stampanti a colori, invece, Tradex consiglia QL 120 X, caratterizzata da una maggiore velocità di stampa e una qualità impareggiabile, 1200 x 1200 dpi. La stampante QL-120 X è stata progettata per una produzione eccezionalmente flessibile, con la possibilità di stampare piccoli lotti o grandi quantità in tempi stretti (fino a 10.000 etichette all’ora).

Marcatori a getto d’inchiostro: per una soluzione versatile, efficiente ed affidabile.
Scegliere un marcatore a getto d’inchiostro come Linx 8900-8910 significa portare la propria tecnologia di marcatura ad un nuovo e più alto livello. Grazie allo chassis in acciaio inossidabile IP 55 e all’ampio touch screen a colori personalizzabile è sicuro e pratico da utilizzare.

Marcatori laser: per una soluzione permanente ed ecosostenibile. Compatti ed affidabili, i laser, in particolare i CO2 della Serie SPA2, rappresentano la soluzione ideale per la codifica del packaging tradizionale. La tecnologia laser CO2 trova, infatti, la naturale applicazione nella codifica anticontraffazione su carta, cartone, vetro, legno, plastiche e metalli trattati.

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