Marcatori laser CO2
I marcatori laser CO₂ utilizzano una fonte gassosa (una miscela a base di anidride carbonica, azoto, idrogeno ed elio) in grado di emettere un raggio laser ad una lunghezza d’onda di 10,6 µm. Un incisore laser CO₂, grazie alla forte affinità con i composti a base organica, rappresenta il sistema maggiormente utilizzato per la marcatura del packaging, con macchine per incisione laser compatibili con prodotti differenti: dalla carta e cartoncino alla gomma al vetro ed alla ceramica.
Sebbene la marcatura a laser delle materie plastiche sia generalmente di tipo “a graffio” – o incisione – esistono casi in cui prevale l’effetto termochimico: è il caso del PVC oppure del PET quando marcato con fonte laser da 9,3 µm. Anche i metalli, pur non essendo intaccati dalla fonte CO₂, vengono marcati tranquillamente da questi incisori laser quando verniciati, laccati oppure anodizzati.
Le applicazioni di un incisore laser CO₂
La maggior parte dei marcatori laser sono incisori laser CO₂: il laser colpisce la superficie del prodotto e ne vaporizza una parte senza modificarne il colore o l’aspetto, di modo che il prodotto rimane intatto, solo marcato.
Per la sua alta produttività e la capacità di agire su supporti diversi, l’incisore laser CO₂ è oggi una delle soluzioni più diffuse negli ambiti che hanno bisogno di marcature e incisioni di precisione: il settore alimentare e quello cosmetico, il farmaceutico e l’elettronica, il settore automotive e quello dell’industria pesante.
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